Poesia e fotografia a Telescuola

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Nel 1967 Luigi Crocenzi partecipa con il suo Centro per la cultura nella fotografia di Milano alla realizzazione di alcune lezioni di “Telescuola” il programma mattutino della RAI.
Dotato di una buona formazione al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e ricco di tante letture e rapporti con il mondo letterario, Crocenzi propone la lettura di alcune famose poesie unitamente a sequenze fotografiche. La tecnica della sequenza di immagini è alla base del suo “manifesto”, ovvero il “Racconto fotografico”.
Ricordo alcune puntate dedicate al Passero solitario e L’Infinito di Giacomo Leopardi e Ossi di seppia di Eugenio Montale.
La sceneggiatura è condivisa dal conduttore con alcuni fotografi aderenti al Centro (Mulas, Giacomelli, Angelini, Ricci e altri) programmando le riprese e utilizzando anche foto da i rispettivi archivi fotografici.
La mia scelta cade sul Passero solitario e, dopo aver realizzato uno storyboard, eseguo una serie di riprese a Recanati e dintorni. Il tema predominante è quello del punto di vista del volatile che spazia fra campanili, tetti, campagna e luoghi leopardiani. Vengono individuate le immagini più adatte alla cadenza del verso poetico fra il mio reportage e quelli degli altri colleghi.
La trasmissione avviene in diretta, con due telecamere che si alternano al cambio della stampe 24×30, seguendo i tempi della sceneggiatura e della lettura poetica. Le immagini sono tutte in bianco-nero per una Televisione italiana ancora senza il colore.

Alcuni provini per la realizzazione della lezione di Telescuola sul Passero solitario
Sequenze dello Storyboard per la realizzazione delle riprese