Stars Painters

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Greta Garbo+CineMundial

Negli Stati Uniti le cover colorate delle riviste dedicate al cinema appaiono all’inizio del secolo scorso. Non erano ancora riproduzioni di foto a colori. Infatti la pratica della fotografia a colori nell’editoria inizia negli anni ’40. C’erano invece valenti pittori che realizzavano ritratti con le loro tecniche tradizionali che successivamente venivano riprodotti a stampa. È la tecnica del rotocalco che consente colori, sia saturi che sfumati, adatti alla riproduzione dei visi delle stars. Le riviste dell’epoca avevano solo la copertina a colori, il resto delle pagine erano in bianco-nero. Nelle edicole, le cover delle stars, dipinte con colori realisti e vivaci, spiccavano richiamando subito l’attenzione di schiere di fans. Il cinema, comunque, era in bianco-nero, e gli spettatori erano abituati a riconoscere personaggi senza il colore. I grandi fotografi del tempo realizzavano veri capolavori che influenzavano registi e direttori di fotografia. Il linguaggio fotografico nel ritratto attraversava la sua migliore stagione. Il grande pubblico non poteva essere catturato da queste sofisticate elaborazioni. È l’opera dei pittori che, se pur utilizzando ritratti fotografici, gratificano l’osservatore con la commistione del “realistico” e “pittorico”. La realizzazione dei ritratti, sia in forma “verista” che con esasperati da tagli di luce, si basa sul linguaggio dell’espressione umana. Il taglio degli occhi, lo sguardo, la posizione delle labbra o del sorriso comunicano grande empatia. L’artista si concentra sul volto poiché la cover necessita di spazi per la testata e dei titoli del magazine. Il viso delle Stars comunque emerge dai testi e restituisce emotività all’osservatore. Sono decine le testate a grande tiratura che contribuiscono alla nascita dello “Star System” così come sono altrettanti i grandi pittori che hanno fatto sognare milioni di spettatori.


Joan Crawford+MovieStories

Irene Dunne+ModernScreen